Pierre Lepori

Grisù

«La cipolla può guardare dentro di sé senza paura. Io invece un po’ di paura ce l’ho, troppe cose mi sfuggono, se ne vanno per la loro strada».

Avvocati e psicologi indagano su motivazioni sfuggenti: si formano pallide e svaniscono come i ricordi d’infanzia e i sogni angosciosi che emergono ovattati dalla neve caduta di fuori e dall’umidità che regna all’interno della prigione, nella quale Samuel è rinchiuso in attesa del processo. Ha appiccato sette incendi e, apparentemente, nemmeno lui sa bene perché. Le riflessioni del protagonista sono interrotte e si alternano alle lettere che gli giungono dall’esterno. Le ha scritte Carlo, che in uno degli incendi ha perso tutto: la sua casa e con essa i ricordi di una vita, i legami con la moglie Donatella – morta per un cancro che l’ha consumata, riarsa – e con il figlio Piero, con il quale da anni non ha più contatti. Alla fine dalle macerie fumanti rinascerà una nuova vita, mentre un’altra perderà il proprio senso. Nel suo esordio narrativo, Pierre Lepori, che è anche apprezzato poeta, esplora temi a lui cari (che ritroviamo nel successivo romanzo «Sessualità», del 2011): la ricerca di sé, l’identità sessuale, il vuoto, la solitudine, l’introspezione, tra attesa e paura, di un uomo che guarda al passato nel tentativo di comprendere e affrontare il futuro.
Sandra Clerc

Casagrande, Bellinzona 2007

ISBN: 978-88-7713-480-6